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sabato 19 febbraio 2011

IDROCOLONTERAPIA

400 metri quadri di superficie; 80 % circa del sistema immunitario dell’organismo….
Basterebbero questi 2 dati a catturare l’attenzione di chiunque, volendo studiare il corpo umano dovesse fare delle “ graduatorie” di importanza tra i vari organi e gli apparati.
Stiamo parlando dell’intestino, una regione troppo poco considerata nelle gerarchie mediche ma che di prepotenza si propone ai nostri giorni quanto mai come centrale par la nostra salute.
A fronte infatti dei due metri quadrati sviluppati dalle superficie cutanea ( la pelle come noi la vediamo e la tocchiamo, il rivestimento esterno del nostro corpo) esistono ben 450 m quadrati di mucosa ( la pelle “ interna” cioè che riveste le cavità interne del nostro corpo) di cui 400 sviluppati dal solo intestino. Come è possibile, questa è una delle tante meraviglie della Natura: nell’ intestino ci sono delle pieghe, le pliche, che hanno la funzione di ampliare la superficie di assorbimento dei cibi, pensate alla tela di una fisarmonica che da chiusa venga stesa per tutta la sua grandezza! Orbene, in queste pieghe ci sono delle altre pieghe piccolissime, ma ovviamente numerosissime, che svolgono la stessa funzione di ampliare la superficie assorbente; e si chiamano “i villi intestinali”. In ognuno di questi villi ci sono a loro volta delle numerosissime pieghe chiamate “microvilli”, che sono appunto quasi microscopiche, ma che, sommate tra di loro ci consentono di avere a disposizione una superficie per l’assorbimento, vasta all’incirca come un campo di tennis, tutta ripiegata all’interno del nostro addome dove pure deve dividere lo spazio con occupanti ingombranti più o meno come il fegato, il pancreas, la milza, lo stomaco, i reni, la vescica…….
La finalità di tale estensione è giustificata dalla funzione di assorbimento che deve avvenire in condizioni del tutto particolari: infatti non sarebbe possibile ipotizzare un ristagno del cibo lungo l’intestino, se non nel tratto finale dove la spinta dello stomaco, propagatasi alle pareti muscolari dell’intestino tenue (cioè la prima parte più lunga e più stretta, che assorbe la maggior parte dei principi nutritivi) la peristalsi così detta si esaurisce. Il cibo infatti ,in forma semiliquida, scorre sulla superficie mucosa e le molecole vengono catturate da speciali strutture poste sulle membrane cellulari ( le pareti dell’intestino, come mattonelle accostate) ed il cibo in definitiva non passa “ tra“ le cellule, cioè come attraverso uno scolapasta, ma attraverso le pareti delle cellule stesse in modo tale che la membrana fa la selezione di ciò che deve (il cibo) e ciò che non deve entrare mai (batteri, molecole proteiche troppo grandi..).
Anche ciò, se ci pensiamo bene, ha del meraviglioso: questa struttura deve essere in definitiva aperta e chiusa nello stesso tempo e deve funzionare anche a discreta velocità poiché, come dicevamo, il cibo ristagnerà solo una volta raggiunto il grosso intestino e cioè il colon dove si formano quelle che chiamiamo le feci cioè il rifiuto finale del processo digestivo; nel colon avviene anche la regolazione dell’idratazione delle feci cioè dell’acqua che partecipa alla loro composizione. Normalmente i residui alimentari dovrebbero rimanere nell’organismo non più di alcune ore, infatti una regolare attività intestinale porta all’eliminazione delle feci 1 – 2 volte al giorno.
Purtroppo, a causa di fattori ambientali notevolmente cambiati negli ultimi anni, è sempre in aumento nella civiltà evoluta la percentuale di individui che non riescono ad avere un’attività regolare e non è raro, ormai, il caso di persone con forme di stitichezza così resistenti da non evacuare anche per 15 giorni consecutivi o da riuscire ad avere un’attività intestinale appena accettabile con l’aiuto di potenti lassativi.
Prima di parlare però dei fattori suddetti, vorrei porre l’attenzione su una componente la cui importanza è stata da sempre sottovalutata, anzi bistrattata dall’opinione medica corrente e cioè l’importanza e le funzioni della flora batterica intestinale!
Essa costituisce infatti un vero e proprio “organo” dal peso “totale” superiore al peso del fegato.
Le funzioni di questo pool di microrganismi man mano che vengono studiate si rivelano sempre più straordinarie.
Mai a caso ha paragonato la flora batterica intestinale ad un organo ne pensiamo che un suo corretto funzionamento ci protegge dalle più gravi malattie delle civilizzazione e provvede entro certi limiti a colmare alcune importanti carenze nutrizionali. Capace infatti di produrre vitamine direttamente “sul posto”, ha garantito una integrazione importantissima misconosciuta in tutti quei casi in cui l’alimentazione “normale” non era sufficiente. Sempre di più, infatti, la raffinazione, la conservazione ed in generale i trattamenti chimici e fisici cui sono sottoposti, causano un impoverimento degli alimenti soprattutto sotto l’aspetto del contenuto vitaminico.
Inoltre il cambiato regime dietetico (aumento delle proteine animali e raffinazione dei cereali soprattutto) ha determinato un cambiamento della composizione in percentuale della F.B.I. (flora batterica intestinale) a vantaggio dei microrganismi cosiddetti “putrefattivi” e che producono gas in abbondanza ed a svantaggio dei lattobacilli; si sono inoltre attivati in maniera crescente i microrganismi …… “candida” con ulteriore peggioramento dell’ambiente intestinale.
Due studiosi tedeschi a tal proposito hanno proposto teorie di grande interesse che mettono in relazione tali modifiche con il continuo aumento delle malattie degenerative: quelle neoplastiche e quelle autoimmuni.
Secondo RECKEWEG, il padre dell’OMOTOSSICOLOGIA la perdita della perfetta tenuta dell’intestino violentemente dilatato dai gas e danneggiato dalla grande quantità di sostanze ossidanti ( radicali liberi..) provocherebbe il passaggio nel sangue di parti di alimenti “troppo grandi”, che non oltrepasserebbero il filtro intestinale normalmente.
Questo essere troppo grandi significa che una sostanza ha ancora delle caratteristiche dell’organismo da cui proviene, per cui non può essere accettato dal nostro organismo.
I singoli aminoacidi non sono trattati come corpi estranei perché costituiscono anche i nostri tessuti, ma se sono combinati in serie precise ma diverse, per esempio a formare una cellula muscolare di un vitello che noi abbiamo ingerito, e quindi non abbiamo ancora completamente digerito cioè sciolto nei singoli componenti aminoacidi, questa frazione appunto troppo grande verrebbe subito affrontata, attaccato dai nostri sistemi difensivi con processi di coniugazione, cioè ad essa verrebbero attaccati ad altri aminoacidici nell’intento di renderla più facilmente eliminabile dal rene.
A tali processi, però, farebbe seguito anche l’attivazione del sistema immunitario che, con cellule specializzate, andrebbe ad attaccare e distruggere queste nuove, complesse strutture estranee.
Nella miriade di possibilità di queste ricombinazioni si formerebbero quindi, anche se molto raramente, strutture simili a quelle del corpo umano e per similitudine gli anticorpi formatisi su quello “stampo” attaccherebbero anche le strutture che gli assomigliano cioè quelle del nostro corpo dando così origine a quelle che chiamiamo le malattie autoimmuni.
Secondo Costantini, lo sviluppo della Candida, un fungo che normalmente è presente in forma di spore nell’intestino ed è per così dire controllata dalla F.B.I., in caso di alterazione di quest’ultima prolifera e sviluppa la forma vitale che, essendo un fungo, produce dei prolungamenti, delle specie di radici dette “ife” che avrebbero la capacità di infiltrare la parete intestinale creando degli spazi tra le cellule e permettendo così il passaggio di quella grande quantità di sostanze tossiche ossidanti, radicali liberi…. Che poi anche a distanza sarebbero capaci di originare tumori o almeno di favorirne la formazione ma che non sarebbero passate in circolo e quindi “ dentro” di noi se la barriera fosse rimasta integra.
Ma un altro fenomeno a mio parere crea ulteriori problemi al mantenimento della nostra salute: il ristagno nelle dilatazioni intestinali che si sono formate per i meccanismi prima citati di sostanze molto tossiche sia a livello locale (contatto prolungato con la mucosa) sia per tutto l’organismo (per l’aumentata probabilità di passare in circolo).
Non tutti concorderanno nella reale esistenza, o meglio sulla possibilità che si formassero realmente queste zone di ristagno, queste “tasche funzionali” all’interno dell’intestino crasso (il colon).
Ora però alla luce degli ultimi riscontri non è più possibile alcun dubbio. Su tutti un esempio reale: alcuni anni fa giunge nel mio studio una giovane ragazza consiglio il lavaggio intestinale in aggiunta alle normali terapie da noi praticate: agopuntura, omotossicologia, oligoterapia…
Verso la fine della settimana di preparazione, e per la precisione il sabato pomeriggio, la ragazza mi chiama per dire che crede che il suo intestino sia completamente “pulito” in quanto ormai evacua solo acqua.
Le rispondo di aver pazienza solo un giorno (il lunedì si sarebbe effettuato il lavaggio) e di ricordare che, come vedremo più avanti, durante la preparazione vengono eliminate le feci “normali”, cioè quelle che normalmente si sarebbero eliminate nei giorni seguenti, mentre a noi interessa rimuovere gli eventuali vecchi depositi.
Il lunedì la paziente si presenta sempre più convinta di essere completamente pulita ma, con sua sorpresa dopo alcuni minuti di lavaggio cominciavano a comparire i primi filamenti dei residui fecali, sempre più abbondanti man mano che il lavaggio procedeva finchè, per lei incredibilmente, si vedevano fluttuare dei semi di lino.
La cosa era sorprendente in quanto erano sei anni che la ragazza non prendeva più i semi di lino per aiutare l’intestino, eppure ancora alcuni di essi erano presenti, annidati chissà da quanto tempo nelle pieghe del suo intestino!!
Vediamo ora in pratica come correttamente si dovrebbe procedere:
1) colloquio preliminare volto ad escludere quei pochissimi casi in cui il lavaggio è sconsigliato
2) assegnazione della terapia di preparazione (questo è un passaggio fondamentale in quanto la consistenza dura dei vecchi residui non ne consentirebbe l’eliminazione; inoltre vanno eliminate le feci più recenti) che deve durare una settimana.
3) Si procede al lavaggio vero e proprio con l’idonea apparecchiatura e personale specializzato in quanto è utilissimo se non indispensabile, durante il lavaggio, massaggiare l’addome favorendo il riempimento migliore e lo svuotamento più efficace scegliendo i tempi e adatti in collaborazione con il paziente, può essere anche utile fargli fare dei cambiamenti di posizione nel lettino (rotazioni di 30°-45° per favorire lo svuotamento con una particolare angolazione).
In alcuni casi ricorriamo allo stimolo, alle peristalsi con agopuntura ma questo solo con pazienti che hanno problemi neurologici e comunque sempre in maniera indolore.
4) colloquio finale con indicazioni alimentari
5) assegnazione della terapia per reintegrare correttamente le F.B.I.
Normalmente consiglio in media un lavaggio all’anno anche se eccezionalmente si può ripetere anche dopo pochi mesi ma questo solo nel caso, raro per altro, che il primo sia risultato per qualche verso insufficiente.
In conclusione ed a ulteriore rafforzamento di quanto detto finora un dato: le patologie tumorali dell’intestino, da noi sempre più frequenti sono praticamente sconosciute in quelle popolazioni la cui alimentazione consiste essenzialmente in cereali in chicchi, legumi, frutta, verdura e ortaggi ma pochissima carne o pesce e nemmeno zucchero raffinato o farine raffinate.

IRIDOLOGIA

L’Iridologia, come dice il nome stesso, è lo studio dell’iride allo scopo di ottenere informazioni sullo stato di salute dell’organismo.Da uno studio fatto presso l’Università “Amicizia fra i popoli” di Mosca (la 2° Università di Medicina della capitale della Russia) risulta che circa 200 antiche civiltà in tutto il mondo usarono l’occhio (o meglio la sua osservazione) come strumento diagnostico. Così in Egitto dove gli Esseni riconoscevano fino a 300 patologie dalla semplice osservazione dell’iride; così in Cina dove da un testo di 3000 anni fa si imparava a diagnosticare le situazioni patologiche dall’osservazione dell’occhio e così via. Negli ultimi due secoli in Europa prima, negli USA in seguito, si è ripreso questo studio, da parte per lo più di medici appassionati anche di medicina naturale, in quanto si sperava di ottenere informazioni di fisiopatologia in maniera assolutamente non invasiva quindi completamente innocua.
Le scuole più famose sono senza dubbio quelle del tedesco Deck e dell’americano Bernard Jensen. Non sono mancati negli ultimi tempi anche tentativi di esplorare il mondo della psiche, interessanti studi dell’americano di origine ungherese H.WOLF.
Il mondo scientifico ufficiale però non ha mai smesso di esprimere la sua perplessità, se non proprio lo scetticismo ( senza peraltro muovere un dito per studiare tale teoria), fino alla rivelazione di ciò che all’interno dell’ex Unione Sovietica si era fatto e scoperto in quanto settore negli ultimi decenni.

“LA RIVOLUZIONE RUSSA”

Gli scienziati dell’ex U.S. nei loro laboratori, protetti del segreto militare dimostravano che esisteva questa precisa relazione e reciproca influenza tra i vari organi, le varie parti del corpo e zone ben precise dell’iride attraverso lo studio delle modifiche (della struttura, della pigmentazione…) dell’iride a seguito di modifiche patologiche degli organi (danni causati ad esempio con corrente elettrica) e viceversa la modifica dall’attività elettrica di un organo (rivelata con microelettrodi inseriti appositamente) nel momento in cui l’iride veniva colpita da fasci di luce puntiforme in un settore piuttosto che in un altro; in parole povere si dimostrava che, quando la luce illuminava una certa zona dell’iride e solamente quella, gli elettrodi segnalavano immediatamente l’alterazione dell’attività delle cellule dell’organo corrispondente, attività che ritornava alla norma quando la luce veniva spenta o spostata in un altro settore.
Una volta dimostrata senza ombra di dubbio che la relazione esisteva ed era scientificamente riproducibile e quantificabile iniziavano degli studi “a tappeto” sulla popolazione per estrapolare dei dati oggettivi il più possibile e quindi utili per degli screening di massa o a gruppi o per patologie…
Nascevano così i primi software che si basavano su indagini fatte su un numero enorme di campioni( si dice che il primo programma fu realizzato dopo l’esame di circa un milione di individui!). Altra importantissima applicazione nasce dalla scoperta che l’iride, un po’ come il DNA conserva la memoria delle generazioni precedenti consentendoci quindi di formulare delle ipotesi plausibili sullo sviluppo futuro approssimato (se a livello genetico esiste una debolezza di un qualche organo o apparato ed io ne vengo a conoscenza posso senza dubbio approntare delle terapie preventive per proteggere il punto debole e posso altresì valutare con miglior cognizione di causa la gravità e l’importanza da dare ad un semplice sintomo) in poche parole e semplificando all’estremo: se l’iride mi indica debolezza dell’apparato respiratorio e buona tenuta del fegato sarò più attento nei confronti del fumo e concederò più volentieri il bicchiere di vino a pasto… al contrario se percepirò debolezza epatica e normalità a livello respiratorio sarò inflessibile sulla limitazione o eliminazione degli alcolici piuttosto che delle sigarette …e così via.

Cefalea

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La cefalea, unitamente ai dolori della colonna vertebrale, è sicuramente la patologia – sintomo in cui la terapia agopunturale ha dato da sempre i migliori risultati. Da uno studio fatto nelle Università degli Stati Uniti risulta che l’efficacia della terapia agopunturale supera quella farmacologia per 62 a 47 in percentuale di risultati positivi nel trattamento della “cefalea a grappolo” , una, se non la più aggressiva tra le forme di cefalea conosciute.
Esistono molte forme di cefalea che vengono distinte in base alla localizzazione del dolore, l’orgine del sintomo. . . In tutte l’agopuntura funziona egregiamente. La scelta dei punti in cui collocare agli aghi , ovviamente rigorosamente sterili (usa e getta) ed indolori, viene fatta in base a diversi criteri : 1) la sede del dolore per un’azione analgesica immediata, 2) l’origine, la causa del dolore in modo da intervenire non solo nel sintomo ma riequilibrando il settore che lo ha prodotto in modo da avere un risultato definitivo. Per esempio nelle cefalee abbinate al ciclo mestruale femminile si tratteranno i punti che regolano l’equilibrio ormonale ed i benefici saranno anche a vantaggio di altri settori (dolori addominali, nervosismo . . .). Normalmente è previsto un ciclo di dieci sedute per un risultato di un certo spessore e durata ma i primi benefici in alcuni casi possono essere anche immediati cioè fin dalle primissime sedute. Va sempre tenuto presente che, in base a ciò che è internazionalmente conosciuta come la “legge di guarigione di Hering” ,oppure secondo Reckeweg “vicariazione regressiva”, all’inizio della terapia ci può essere un aumento della sintomatologia dolorosa; non bisogna spaventarsi a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato, anzi, è un ottimo segno reattivo che prelude la guarigione. Comunque all’agopuntura viene sempre abbinato un trattamento omotossicologico (vedi paragrafo relativo) e, soprattutto, uno studio su eventuali carenza di oligoelementi (vedi paragrafo relativo) oligoelementi che in alcuni casi possono giocare un ruolo determinante : alcune volte infatti la cefalea ha origine da un cattivo funzionamento del fegato che a sua volta può essere dovuto ad una carenza di zolfo che è fondamentale per molti degli enzimi da lui prodotti; è evidente che colmando questa carenza il fegato riprende le sue funzioni correttamente e la situazione si normalizza.


Ovviamente combinando le tre metodiche (ognuna assolutamente priva di tossicità) i risultati sono più rapidi, più profondi e di maggior durata ,anche riducendo l’impegno di ogni singola terapia, in quanto si sfrutta appunto l’effetto “sinergia” delle stesse. Può comunque sempre succedere che non sia semplice determinare con precisione la causa della cefalea, per questo motivo , oltre che per una visione “olistica” che sempre dobbiamo avere nella valutazione dei nostri pazienti , durante il primo incontro,la prima visita, facciamo una valutazione iridologica (vedi paragrafo relativo ) con un software realizzato dalla scuola iridologica Russa ,senza dubbio la prima al mondo , che ci consente di scoprire i “punti deboli” di ogni soggetto che non danno però normalmente sintomi e quindi difficili da individuare.

INTOLLERANZE ALIMENTARI

Lo studio sulle reazioni allergiche agli alimenti fa parte di quella metodica medica, complementare alla tradizionale, chiamata Ecologia clinica, lo studio cioè delle reazioni del nostro
organismo all'ambiente esterno.
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L'idea che l'allergia a determinanti alimenti procuri reazioni alterate all'organismo è conosciuta da tutti (intolleranza al glutine od al lattosio nei bambini) ma ben pochi sanno che dette reazioni possono manifestarsi in maniera “mascherata”, provocando disturbi cronici a qualsiasi organo ed al sistema emotivo.

Difatti le tossine che si formano durante la risposta all'intolleranza hanno un organo bersaglio specifico per ogni persona.
Recentemente poi è stata valutata la possibilità che certi cibi, pur non dando reazioni francamente allergiche (che cioè chiamano in causa il sistema immunitario) possono comunque essere dannosi per l'organismo. Ciò avviene in quanto sarebbero alterati in quantità (cioè scarsamente presenti) o in qualità (cioè meno attivi del normale) alcuni enzimi. Gli enzimi sono quelle molecole che servono all'organismo per utilizzare, distruggero e ricostruire le molecole introdotte con l'alimentazione. Siccome gli enzimi sono prodotti dall'organismo stesso in base al DNA individuale e siccome non esistono al mondo due individui uguali cioè il cui DNA sia perfettamente identico, ne deriva che ogni individuo ha un suo preciso, specifico DNA e quindi patrimonio di enzimi e quindi un suo “speciale” rapporto con i vari cibi. Per accertare quest'ultima evenienza i normali test ematici (cioè del sangue) non sono sufficienti in quanto misurano solo le reazioni del sistema immunitario. Con il test elettronico basato sull'E.A.V. (Elettroagopuntura di Voll) valutiamo l'eventuale presenza di quest'ultimo tipo di intolleranza. Basata sugli studi di Voll sull'agopuntura, questa macchina misura le più piccole variazioni di corrente elettrica alle estremità del nostro organismo (dell'ordine di millivolts). Tali correnti erano conosciute dall'antica medicina Cinese che chiamava “canali” o “meridiani” i percorsi da tale energie e “punti” i luoghi dove è più facile misurarla.
Questa tecnica richiede però per essere attendibile una serie di accorgimenti che riguardano sia l'ambiente in cui il test viene svolto sia la persona che al test si sottopone.
Innanzitutto l'ambiente:
Non ci devono essere influenze esterne di disturbo: onde radio e quindi ripetitori radio-tv per telefoni cellulari troppo vicini. A tale scopo abbiamo chiesto la consulenza del Prof. Ermanno Cardelli della facoltà di ingegneria dell'Università di Perugia il quale con le apposite attrezzature ha certificato l'idoneità dell'ambiente.
2) L'impianto elettrico della stanza è stato realizzato in modo da far capo ad un disinseritore esterno che ci consente, durante l'effettuazione dei tests, di togliere corrente alle zone dove il test viene effettuato.
3)La sedia su cui siede il paziente è stata costruita appositamente senza l'uso di colle o vernici e, nel pianale d'appoggio della mano, i chiodi sono stati ricoperti con stucco isolante.
I telefoni cellulari devono essere lasciati fuori stanza.
Per quanto riguarda la persona:
Possibilmente non assumere farmaci il giorno del test (parlarne con il medico)
Due ore prima del test niente caffè, né tè forte, niente alcool e sigarette
Indossare possibilmente vestiti non sintetici
Prima del test lavarsi le mani solo con acqua
Prima del test si devono togliere tutti i metalli
Importantissimo, venire ben riposati e tranquilli
Distinguiamo 3 livelli di intolleranza: lieve, medio, grave, in base alle modifiche energetiche rilevate dagli elettrodi sui punti: quando un cibo infatti non è ben tollerato provoca un'alterazione del flusso elettrico che viene rilevato strumentalmente. Quando un'intolleranza è grave cioè la modifica dell'energia è notevole l'alimento va escluso dell'alimentazione per 60 giorni; quando è di media entità per 30 giorni; per soli 15 giorni se è lieve.
E' comunque evidente che anche in seguito dovremo prestare attenzione in maniera proporzionale nell'uso di quei cibi cui siamo risultanti intolleranti.
Tavolta può accadere che il paziente presenti molte intolleranze, troppe per essere considerate normali (di regola si possono avere 3-4 intolleranze vere) in tali casi siamo sicuramente in presenza di una intossicazione generale per cui è opportuno procedere ad una distintossicazione dell'organismo (dieta mirata, idrocolonterapia, drenanti fitoterapici e/o omotossicologici) in modo da eliminare gran parte di questi falsi positivi. Altra evenienza abbastanza frequente è la rilevazione di una non intolleranza in presenza di un cibo che il paziente invece riferisce di non tollerare normalmente. Ciò accade perchè i cibi da noi testati sono rigorosamente biologici e quindi la falsa intolleranza può essere fatta risalire a qualche pesticida o additivo o conservante di quell'alimento.
Al termine del test comunque viene sempre programmato l'incontro con il medico che avrà il compito di chiarire ulteriormente la situazione ed indicare, rispondendo alle esigenze del paziente, il programma più idoneo di riequilibrio e mantenimento.
 

AGOPUNTURA

Nello studio l’agopuntura nasce in Cina e si sviluppa in Oriente nel corso di millenni. Attualmente, unitamente al massaggio chiamato dai Cinesi TUI NA ed all’uso di piante e parti di animali costituisce ciò che è conosciuta internazionalmente come “MEDICINA TRADIZIONALE CINESE”. Con il passare dei secoli le conoscenze si sono evolute ed ampliate mentre resta misteriosa l’origine di questa metodica. Molte sono le patologie che possono essere curate e risolte dall’Agopuntura anche se non va dimenticato che la si può usare con grandi vantaggi in abbinamento a tutte le altre terapie : chimiche, sia di sintesi che naturali come la fitoterapia; chirurgiche; omeopatiche – omotossicologiche . . . Se consideriamo ciò comprendiamo che il suo campo di applicazione non ha limiti. 
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Le moderne ricerche e studi fatti in Germania poi hanno consentito a questa metodica di fare un decisivo balzo in avanti uscendo da quel limbo in cui vengono tenute, a torto o a ragione, le medicine non convenzionali. E’ stato infatti il tedesco Voll che ha scoperto che era possibile dimostrare l’esistenza di “punti speciali” dell’organismo (i punti conosciuti e stimolati con gli aghi dall’agopuntura) attraverso la misurazione delle resistività della cute. Si tratta quindi di intervenire a modificare l’attività elettrica delle cellule del corpo,attività che sappiamo è alla base della vita stessa delle cellule, degli organi e del corpo stesso. Questa scoperta sensazionale ci ha consentito non solo di acquisire la conoscenza di nuovi punti da stimolare (attualmente se ne conoscono più di mille) ma anche di cambiare la metodica di introduzione e di manipolazione degli aghi rendendola indolore, priva di rischi di qualsiasi natura e quindi applicabile anche ai pazienti più delicati come per esempio i bambini o la donna in stato di gravidanza. La vecchia metodica prevedeva infatti l’uso di aghi anche molto lunghi che venivano inseriti in profondità e quindi “manipolati” cioè girati e rigirati manualmente causando ovviamente dolore. Ora tutto ciò non si pratica più in quanto per ottenere l’azione “elettrica” è sufficiente inserire l’ago sottilissimo nella cute per solo 1 o 2 millimetri senza causare dolore appunto e senza manipolazioni. Questa fondamentale scoperta riavvicina paradossalmente l’agopuntura moderna e, per così dire, “scientifica” a quelle delle origini in cui gli antichi cinesi parlavano di “Chi” (si pronuncia Cii) cioè una sorta di energia vitale che loro ritenevano alla base dei processi vitali. Infatti esiste all’interno dell’agopuntura classica una metodica chiamata MOXIBUSTIONE che consiste nel riscaldare i punti dell’agopuntura ponendo su di essi dei conetti di artemisia o semplicemente avvicinando delle specie di “sigarette” composte di artemisia (una pianta) essiccata e tritata un po’ come il tabacco che ha la proprietà di bruciare lentamente spontaneamente e non “tirando” come la sigaretta normali. Anche il TUI NA consiste nella stimolazione manuale dei punti e conferma come in definitiva non sia necessario andare in profondità con l’ago per ottenere la risposta dell’organismo che quindi è una risposta energetica, elettromagnetica dimostrata e misurabile. L’agopuntura può essere anche usato a scopo analgesico anche a livelli molto elevati; si possono effettuare interventi chirurgici anche importanti effettuando l’anestesia con l’agopuntura solamente o con l’aggiunta di anestetici a bassissimo dosaggio. E’ comunque conosciuto la grande efficacia dell’agopuntura nel controllo delle patologie dolorose osteo articolari: colonna, articolazione scapolo-omerale, gomito, ginocchio . . ., in fenomeni fibrotici come la sindrome del tunnel carpale; nelle cefalee di qualsiasi origine; nei dolori mestruali e così via. In questi casi alla semplice azione analgesica si ha anche un “reset” dei tessuti che nel tempo rendono stabili i risultati ottenuti al momento. Esiste anche la possibilità di aumentare l’effetto analgesico applicando dei morsetti sui singoli aghi e somministrando delle piccole scariche elettriche ma sono personalmente contrario a queste metodiche perché secondo me si perde l’effetto di profondità, di equilibrio restituito ai tessuti, agli organi, agli apparati. Con lo stimolo dato dall’ago infatti si ricrea l’equilibrio elettrico e di conseguenza di funzionamento del corpo. Si crea quindi un fenomeno che è conosciuto come “shunt elettrico” e che, in pratica, non è altro che l’applicazione del principio dei vasi comunicanti: come infatti possa raggiungere l’equilibrio dell’acqua contenuta in due bottiglie, una vuota ed una piena, semplicemente mettendole in comunicazione tramite un tubicino, così come se ha una batteria scarica riesce a riavviare il motore collegandola con una carica . . ., analogamente riporterà l’equilibrio nel punto e nel meridiano (così si chiama l’insieme dei punti che sono collegati in serie e percorrono tutto il corpo influenzando ed essendo influenzati dagli organi e dagli apparati diversi); il raggiunto equilibrio è l’espressione della salute ritrovata. Un esempio chiarificatore : normalmente usiamo un particolare schema di agopuntura, cioè si sceglie una particolare combinazione di diversi punti da stimolare contemporaneamente e che costituiscono una “seduta”, per ottenere un miglioramento del metabolismo; nella stragrande maggioranza dei casi la si applica per accelerare le funzioni metaboliche a scopo dimagrante ma recentemente ho trattato un paziente con i problemi opposti: nonostante una alimentazione abbondante non riusciva a raggiungere il peso forma ma restava sempre al di sotto. Con lo stesso schema, in solo dieci sedute, è riuscito a riequilibrarsi riprendendo il peso desiderato.
Nello studio l'agopuntura viene applicata con successo per la terapia di tantissime patologie. Infatti può essere la terapia di scelta e/o rappresentare comunque un valido supporto ad altre terapie in corso (classiche terapie farmacologiche, omotossicologia, fito – oligoterapia...); grazie soprattutto alla sinergia con queste ultime ci consente di affrontare problematiche altrimenti difficilmente risolvibili (un esempio su tutti le malattie autoimmuni). Ma non si deve trascurare il successo in tutte le patologie algiche (cioè che provocano dolore) come i problemi articolari, della colonna ma non solo, le cefalee...; le disfunzioni ormonali e quindi il sovrappeso, l'infertilità...; disturbi della psiche come ansia, depressione, insonnia, stress in generale...; i problemi tipicamente femminili come le cure in gravidanza, l'allattamento, la menopausa...; e programmi speciali come la terapia per smettere di fumare. Grazie alle ultime scoperte fatte in Germania inoltre siamo in grado di praticare l'agopuntura con una tecnica che la rende praticamente indolore. Ciò ci consente di curare quindi anche i bambini di 4-5 anni (asma allergico, allergie in generale...) o le persone che abbiano un rapporto difficile con gli aghi. La nostra preparazione in Agopuntura è comunque riconosciuta a livello internazionale al punto di essere ammessi nell'ACCADEMIA DI M.T.C. La più prestigiosa ed importante associazione Cinese (e quindi Mondiale) riconosciuta dall' O.M.S.
 

OMEOPATIA

Nello studio l'agopuntura viene applicata con successo per la terapia di tantissime patologie.  www.melelliroia.com
Infatti può essere la terapia di scelta e/o rappresentare comunque un valido supporto ad altre terapie in corso (classiche terapie farmacologiche, omotossicologia, fito – oligoterapia...); grazie soprattutto alla sinergia con queste ultime ci consente di affrontare problematiche altrimenti difficilmente risolvibili (un esempio su tutti le malattie autoimmuni). Ma non si deve trascurare il successo in tutte le patologie algiche (cioè che provocano dolore) come i problemi articolari, della colonna ma non solo, le cefalee...; le disfunzioni ormonali e quindi il sovrappeso, l'infertilità...; disturbi della psiche come ansia, depressione, insonnia, stress in generale...; i problemi tipicamente femminili come le cure in gravidanza, l'allattamento, la menopausa...; e programmi speciali come la terapia per smettere di fumare. Grazie alle ultime scoperte fatte in Germania inoltre siamo in grado di praticare l'agopuntura con una tecnica che la rende praticamente indolore. Ciò ci consente di curare quindi anche i bambini di 4-5 anni (asma allergico, allergie in generale...) o le persone che abbiano un rapporto difficile con gli aghi. La nostra preparazione in Agopuntura è comunque riconosciuta a livello internazionale al punto di essere ammessi nell'ACCADEMIA DI M.T.C. La più prestigiosa ed importante associazione Cinese (e quindi Mondiale) riconosciuta dall' O.M.S.
 

LA TERAPIA DEL DIGIUNO CON L'AGOPUNTURA

Che cos’è il digiuno
Fare un buon digiuno è senza dubbio, ai giorni nostri, uno dei modi migliori, se non il migliore, per sconfiggere ed eliminare i più pericolosi nemici della nostra salute, cioè tutte le sostanze inquinanti e tossiche, sia esogene che endogene.
Sarebbe un errore considerare il digiuno semplicemente come il metodo più rapido per perdere il peso superfluo.

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Proprio per gli enormi benefici che apporta all'organismo, il digiuno è senz'altro la migliore delle "diete" tuttavia, non dobbiamo dimenticare che esso costituisce una terapia (come del resto è sempre stato considerato) la cui efficacia e il cui campo d'applicazione sembrano proprio non avere limiti.
E' noto che in natura, il comportamento animale è istintivamente proteso verso la conservazione della specie e, quindi, dell'individuo. In parole povere: ogni animale fa sempre, per istinto, la cosa migliore e più giusta per conservare la salute; ebbene, quando un animale sta veramente male interrompe spontaneamente l'alimentazione.
Ogni essere umano che si trovi in condizioni di malattia acuta, specie se colto da febbre alta, tende a fare un digiuno più o meno completo per non affaticare ulteriormente l'organismo, già impegnato nella lotta contro la malattia.
Evidentemente durante il digiuno l'organismo attiva dei meccanismi di auto-guarigione che vanno ben oltre la semplice disintossicazione.
A tale proposito nei paesi più avanzati (quali: Stati Uniti, Svezia, Francia e Germania) stanno fiorendo studi, ricerche, iniziative e centri al fine di diffondere la pratica del digiuno e di studiare ulteriormente le reazioni dell'organismo umano durante questo tipo di terapia.

Le radici del digiuno
Anticamente il digiuno era una pratica a carattere principalmente religioso: l'uomo ringraziava la divinità dalla quale riceveva i frutti della terra per nutrirsi.
In questo caso il digiuno veniva sperimentato come ordine interiore e come processo di evoluzione spirituale; non dimentichiamo che un tempo non esisteva dicotomia tra sviluppo spirituale e l'equilibrio psicofisico.
E' risaputo che gli stessi fondatori delle grandi religioni come Mosè, Gesù, Budda e Maometto hanno utilizzato il digiuno come mezzo di purificazione interiore attraverso la purificazione del corpo stesso.
Il libro sulla storia dell'antico popolo degli Hunza ci racconta che questo piccolo popolo di circa diecimila anime digiunava per settimane intere, anche fino a due mesi, perchè i campi dell'altipiano in cui vivevano non davano un raccolto sufficiente per sfamare la popolazione per l'intero anno. Gli Hunza, grazie al loro stile di vita e finchè rimasero isolati dalla "civiltà", non conobbero la maggior parte delle malattie: tra essi non c'erano nè medici nè poliziotti e la loro vita si svolgeva secondo regole naturali e profondamente morali, anche fino a 130 anni. Ognuno, per recuperare un miglior equilibrio psicofisico, dovrebbe sperimentare il digiuno come scelta personale e non come imposizione.
Il digiuno è dannoso?
Il digiuno, se fatto con una corretta impostazione,
non è assolutamente dannoso.
Mi sembra utile ricordare che alcuni luoghi comuni sul digiuno sono stati ormai cancellati dagli studi e dall'esperienza degli ultimi anni e quindi vorrei precisare che:
1) Con il digiuno non si perde massa corporea magra, cioè massa muscolare.
E' infatti noto dagli studi sulla fisiologia umana che il nostro organismo, nelle prime 48 ore, "brucia" tutto ciò che si trova nella circolazione sanguigna: grassi, zuccheri, ecc.. per poi intaccare le riserve di grasso e di glicogeno per il proprio fabbisogno energetico e, per quanto riguarda il fabbisogno proteico, l'organismo risparmia cioè ricicla gli aminoacidi recuperati dalle cellule morte nel normale ricambio. Lo dimostra il fatto che, durante il digiuno guidato con l'Agopuntura, il soggetto può svolgere anche attività sportiva di una certa intensità e giungere, di conseguenza, addirittura ad un aumento della propria massa muscolare.
Un altro esempio degno di nota è dato da indagini svolte su pazienti cardiopatici (blocco di branca, ex infartuati, ecc..) sottoposti alla terapia del digiuno; visite specialistiche ed elettrocardiogrammi hanno rivelato un netto miglioramento rispetto ai controlli effettuati anche negli anni precedenti la terapia del digiuno stesso.
2) Durante il digiuno non si perdono liquidi intracellulari ma solo grassi e liquidi extracellulari. Infatti, nonostante nei primissimi giorni l'organismo elimini i ristagni, cioè gli accumuli eccessivi di liquido extra-cellulare (come gonfiori alle gambe e alle mani), è anche vero che esso (questa è la cosa più importante) acquista liquidi a livello intracellulare ringiovanendo effettivamente i propri tessuti. Basti pensare che uno dei parametri dell'invecchiamento è proprio la perdita di liquidi intracellulari.
Ne è buon testimone la pelle che, senza ricorrere a creme idratanti o altro, acquista una elasticità ed una bellezza che i pazienti stessi possono riconoscere immediatamente alla fine del digiuno o anche dopo i primi giorni; ciò è dovuto anche alla eliminazione dei radicali liberi dai tessuti, essendo gli stessi responsabili della distruzione delle fibre elastiche, ecco spiegato il perchè di una maggiore elasticità e salute, non solo del tessuto cutaneo, con conseguente miglioramento dell'aspetto e di tutto l'organismo.
3)I corpi Chetonici sono un normale prodotto del metabolismo dei grassi che naturalmente aumenta durante un digiuno ben eseguito e questo aumento fisiologico non deve essere confuso con un segno di sofferenza dell'organismo: solo infatti se ciò si verifica durante una normale alimentazione nel bambino o nell'adulto è segno di alterazione del metabolismo.
Il digiuno come prevenzione
Considerando che, secondo la Medicina Naturale, ogni malattia scaturisce da un'alterazione graduale delle funzioni dell'organismo condizionate da accumuli di tossine che agiscono principalmente e primariamente in quegli apparati ove è riscontrabile una tendente debolezza costituzionale, si può ben intendere l'importanza del digiuno che diventa una valvola di scarico di questi accumuli che potrebbero, inevitabilmente, condurre a malattie anche di tipo degenerativo.
Come fare il digiuno
A questo punto però bisogna precisare che fare un digiuno in modo corretto non è facile, proprio per gli alti livelli di intossicazione e quindi le forti reazioni che l'organismo incontra nel momento in cui si trova a dover far fronte a tale situazione.
Ecco perchè il digiuno, soprattutto le prime volte, viene sempre effettuato in cliniche specializzate o comunque in località dove si sia sempre sotto controllo di specialisti che abbiano una vasta esperienza in materia.
Troppo spesso, infatti, atteggiamenti autodidatti o, peggio ancora, guidati da non esperti, hanno provocato disagi o anche danni alle persone che hanno affrontato con troppa disinvoltura questa terapia. Lo ripeto: un digiuno fatto bene non può essere in alcun modo dannoso per l'organismo, ma se fatto male la situazione e i risultati possono cambiare anche radicalmente.
Non possiamo in effetti parlare di digiuno se, durante questo periodo, le persone assumono, in forma liquida o semi-liquida sostanze che danneggiano in realtà il corretto svolgimento del digiuno trasformandolo in una dieta fortemente ipocalorica e quindi nel tempo anche dannosa.
Un esempio per tutti: in una dieta ipocalorica è noto che le ragazze tendono ad andare incontro ad amenorrea, cioè la mancanza della fase del flusso durante il ciclo mestruale, a testimonianza di uno squilibrio ormonale; ebbene, durante il digiuno guidato e sostenuto con l'Agopuntura non ho mai verificato questo, anzi ho assistito al ritorno delle mestruazioni in donne che già da 5 anni erano in menopausa.
L'aiuto dell'Agopuntura
Recentemente l'applicazione dell'Agopuntura a sostegno del digiuno ha dato dei risultati notevolissimi, sia dal punto di vista dell'aumento della "tollerabilità" da parte di pazienti agli effetti sgradevoli della disintossicazione rapida e profonda (soprattutto forti mal di testa con nausea, vomito, debolezza estrema...) che a completamento e perfezionamento dei risultati nelle cure delle varie patologie, o comunque squilibri, che l'organismo aveva prima di iniziare la terapia.
Questa tecnica è stata messa a punto nell'attuale forma ottimale, così come noi la conosciamo, dal Dott. Simeone, a Roma, nel suo centro presso il quale ho avuto il piacere e l'onore di collaborare per alcuni anni.
Ma attenzione, non è sufficiente conoscere bene l'Agopuntura per poter guidare convenientemente un digiuno, è necessario infatti avere una vastissima esperienza nello specifico (aver seguito alcune migliaia di digiuni) per potersi muovere agevolmente e con il massimo dei risultati.
Esperienza di digiuno
Chi ha già fatto un digiuno può confermare che, specie in condizioni di forte intossicazione dell'organismo, compaiono dolori di testa, senso di vomito, acutizzazioni di dolori nelle zone in cui si ha avuto una malattia (fase di dissintossicazione dell'organismo) che possono anche diventare ostacolo al proseguimento del digiuno stesso, mentre con l'intervento giornaliero di sedute di Agopuntura ogni reazione dovuta alla disintossicazione viene superata senza problemi e con grande facilità perchè avviene una interessante stimolazione degli organi emuntori ove le tossine dovranno essere metabolizzate per essere eliminate.
L'esperienza di diversi anni di attività nelle terapie del digiuno con l'Agopuntura mi ha permesso di trattare persone che sono riuscite a realizzare digiuni guidati per periodi fino a 42 giorni senza avere alcun tipo di controindicazione e riscontrando invece dei vantaggi veramente interessanti, che rispecchiano ampiamente i vantaggi sotto riassunti. Comunque, un buon digiuno si può definire tale se raggiunge un minimo di 2 settimane, con la sola assunzione di liquidi.
Sintesi degli effetti della terapia del digiuno
- Disintossicazione generale dell'organismo e
rigenerazione dei tessuti degli apparati vitali;

- Eliminazione delle scorie accumulate nell'organismo:
residui della combustione di nutrienti che, per cattivo
funzionamento dell'organismo stesso, non vengono
completamente eliminate;
- Azione di prevenzione e di cura di alcune malattie,
specie quelle dovute a stili di vita tipici della
civiltà, quali: iperlipidemia (colesterolemia e
trigliceridemia), ipertensione arteriosa, pre-diabete,
iperuricemia (predisposizione alla gotta), ecc.;
- Rapporto diverso col cibo e cambiamento dei propri
stili di vita;
- Maggior senso di leggerezza e miglioramento del
funzionamento delle articolazioni dovuto
all'eliminazione dei depositi tossici dalle
stesse;
- Miglioramento della memoria e delle capacità
intellettive in genere;
- Miglior equilibrio fisico, mentale e spirituale;
- Perdita di peso: perdita eventuale dei depositi dei
liquidi extracellulari (antiestetici e dannosi) ed
eliminazione del tessuto adiposo;
- Miglioramento dell'estetica: aspetto più giovanile in
cui la pelle diventa più delicata ed elastica, le
imputià scompaiono e le rughe si distendono;
- Eliminazione graduale della cellulite (antiestetico e
doloroso accumulo di tossine nel tessuto adiposo) in
particolare nelle cosce e nelle natiche delle donne
con: "la pelle a buccia d'arancio".
A proposito di sovrappeso
Vorrei spendere proprio le ultime osservazioni sul problema del sovrappeso. Non corrisponde al vero che dopo un digiuno la persona riacquista tutto il peso perso così come non corrisponde al vero che ci sia la garanzia del mantenimento del risultato.
Ciò che avviene dopo un digiuno (a parte i primissimi giorni in cui si ha un riassetto dell'organismo sui ritmi dell'alimentazione con l'indispensabile guida di un esperto) dipende esclusivamente dal nostro comportamento alimentare. Pertanto possiamo riacquistaare peso, mantenerci sullo stesso peso o addirittura continuare a calare pur mangiando con soddisfazione.
Anche qui naturalmente è fondamentale seguire i consigli di un esperto che ci fornisca un regime alimentare su misura e che soddisfi nel contempo a due fondamentali richieste: da un lato che sia soddisfacente e dall'altro che non ci faccia recuperare peso.
A questo proposito è bene sapere che recentemente sono allo studio soprattutto gli effetti che i vari alimenti possono avere sull'organismo ed in particolare sul sistema endocrino cioè sugli ormoni che sono alla base del metabolismo.
In poche parole è importante che l'organismo possa "bruciare" correttamente i cibi in modo da non accumularli in eccesso.
Ci sono quindi degli alimenti, anche alcune verdure che, rallentando con i loro componenti le ghiandole (tiroide...) ci fanno ingrassare molto più di altri che, pur contenendo molte più calorie non hanno questo tipo di azione. Inoltre, ognuno di noi avendo un proprio equilibrio interno, è normale che ci siano quindi dei cibi che "soggettivamente" non sono ben tollerati dall'organismo in modo che essi determinino squilibri od accumuli in eccesso.
Oggi è possibile individuare tali cibi con una metodica d'avanguardia (l'E.A.V. di Voll) che ci rivela elettronicamente quali sono per ogni individuo questi nemici della salute e della forma fisica.
Ciò significa cercare di completare il bel lavoro di riequilibrio psicofisico ottenuto attraverso la terapia del digiuno incluso naturalmente il nuovo rapporto instaurato con il cibo che sia espressione di un buon rapporto con noi stessi e con la vita di ogni giorno.
Conclusioni
Si potrebbe parlare veramente molto a lungo sui benefici del digiuno sia a proposito di guarigioni che sui significativi miglioramenti in patologie quali: diabete (anche insulino-dipendente) neoplasie, ecc. sia al miglioramento dell'aspetto estetico che comunque per molti è motivo di fastidio e causa di un notevole peggioramento della qualità della vita.
Per l'approfondimento, in particolare, sull'azione relativa alle patologie rimando ad un testo delle Edizioni Mediterranee dal titolo "Digiuno, come salvarsi la vita" che raccoglie gli atti di un congresso svoltosi all'inizio degli anni '90 a Montecitorio con la partecipazione di personaggi illustri della medicina italiana ed estera.
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AL TERMINE DEL DIGIUNO, AL FINE DI CONSERVARNE I RISULTATI E GLI EFFETTI BENEFICI ANCHE SUL PESO, SI CONSIGLIA L'ESECUZIONE DEL TEST DELLA "INTOLLERANZA ALIMENTARE" CHE CI CONSENTIRA' DI IMPOSTARE LA MIGLIORE ALIMENTAZIONE POSSIBILE TENENDO CONTO DELLE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI DEL SINGOLO PAZIENTE.
DURANTE LE SETTIMANE SUCCESSIVE E' DI FONDAMENTALE IMPORTANZA L'AZIONE STIMOLANTE IL METABOLISMO, ATTRAVERSO LE SEDUTE DI AGOPUNTURA, CON CADENZA SETTIMANALE.